Accoglienza e gratuità. Sono le nostre due parole d'ordine. Essere volontario in Caritas è proprio questo: vivere le relazioni umane con chi è in difficoltà in modo accogliente e gratuito.
Accogliente è chi ti apre la porta, ti fa entrare e ti fa sentire a casa tua. Non perché tu gli puoi dare qualcosa ma semplicemente perché sei tu. E' accogliente chi non va a simpatia: chi non fissa orari e condizioni per accettarti.
E' accogliente Dio, che sta sempre nella relazione con ognuno di noi, che è disponibile sempre all'incontro.
Gratuito è colui che non si fa pagare, che non si fa comperare, che non stabilisce alcun prezzo, che non aspetta nulla dall'altro. Gratuito è Dio, tutto, sempre, dovunque.
La 'Carta dei valori del volontariato', stilata dal mondo del volontariato italiano, al termine dell'Anno internazionale dei Volontari proposto dall'O.N.U. (2001), qualifica come volontario "la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l'umanità intera. Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni dei destinatari della propria azione o contribuendo alla realizzazione dei beni comuni".
Partendo da presupposti culturali diversi, il volontario agisce, in forma individuale o associata, per il bene comune e per un mondo migliore.
Come un fiore di serra, consideriamo il volontariato bisognoso di cura e quindi di formazione. La presenza e l'azione di una équipe garantisce ad ogni volontario percorsi di approfondimento, occasioni di supervisione, cammini formativi per una maggiore consapevolezza della propria identità e del proprio operato.